UR - La profondità dell'enigma

8 April - 26 June 2022 
Free

Throughout the spring season of the MAGI '900 Museum, the writer and poet Gian Ruggero Manzoni offers a selection of nine Italian artists of different generations, united by poetics that sink their narrative horizon in the mythical imagination. A radical critical exercise, born from the will to "oppose the Babel in which the international contemporary art system is debated through a solid rooting in the ethno-anthropological tradition".

 

On display are many works by Alberto Bambi, Daniela Carletti, Michelangelo Galliani, Gianni Guidi, Fabrizio Loschi, Sergio Monari, Giovanni Scardovi, Amir Sharifpour and Sergio Zanni, that build a path that, while leaving in full light the individual individualities, intertwines fascinating shared narratives, between memory and transcendence, naturalness and mystery. Attentive to the progressive formal mutations of sculpture and inclined to the use of a symbolic language that recalls the concepts of "Primary Magic", "Anachronism" and "genius loci", the authors propose, in fact, an evocative sculpture, surreal and symbolist, which largely privileges traditional materials such as clay or marble. Some of the artists in the exhibition come from group experiences that have already seen them protagonists, since the late 70s, of the Romagna-Ferrara trend, theorized by Giovanni Scardovi, called "Immaginario Pagano” later supported by important critics such as Giulio Guberti, Adriano Baccilieri, Filiberto Menna and Marisa Vescovo. This poetic vision is now historicized by Gian Ruggero Manzoni, in an intense rereading that starts from the recovery of the original memory, symbolically represented in the title, which recalls the imaginative suggestion of the ancient Mesopotamian city of Ur.

The exhibition is accompanied by a catalogue published by Danilo Montanari, with an introduction by Valeria Tassinari and a critical text by Gian Ruggero Manzoni. 

Admission to the exhibition is free.

 

Per tutta la stagione primaverile del Museo MAGI ’900 lo scrittore e poeta Gian Ruggero Manzoni propone una selezione di nove artisti italiani di diverse generazioni, accomunati da poetiche che affondano il loro orizzonte narrativo nell’immaginario mitico. Un esercizio critico radicale, nato dalla volontà di “opporsi alla babele in cui si dibatte il sistema dell’arte contemporanea internazionale attraverso un solido radicamento nella tradizione etno-antropologica”.


In mostra numerose opere di Alberto Bambi, Daniela Carletti, Michelangelo Galliani, Gianni Guidi, Fabrizio Loschi, Sergio Monari, Giovanni Scardovi, Amir Sharifpour e Sergio Zanni, costruiscono un percorso che, pur lasciando in piena luce le singole individualità, intreccia affascinanti narrazioni condivise, tra memoria e trascendenza, naturalezza e mistero. Attenti alle progressive mutazioni formali della scultura e propensi all’uso di un linguaggio simbolico che richiama i concetti di “Magico Primario”, “Anacronismo” e “genius loci”, gli autori propongono, infatti, una scultura evocativa, surreale e simbolista, che in gran parte privilegia materiali tradizionali come la creta o il marmo. Alcuni degli artisti in mostra provengono da esperienze di gruppo che già li hanno visti protagonisti, dalla fine degli anni ‘70, della tendenza romagnolo-ferrarese, teorizzata da Giovanni Scardovi, denominata “Immaginario Pagano”, in seguito sostenuta da importanti critici quali Giulio Guberti, Adriano Baccilieri, Filiberto Menna e Marisa Vescovo. Questa visione poetica è ora storicizzata da Gian Ruggero Manzoni, in un’intensa rilettura che parte dal recupero della memoria originaria, simbolicamente rappresentata nel titolo, che richiama la suggestione immaginifica dell’antichissima città mesopotamica di Ur.
Accompagna la mostra un catalogo edito da Danilo Montanari, con un’introduzione di Valeria Tassinari e testo critico di Gian Ruggero Manzoni.
L’ingresso alla mostra è gratuito.