PITTURE DI LUCE E DI TENEBRA
cutared by Valerio Dehò
The Paintings of Light and Darkness exhibition at Biffi Arte Gallery displays a corpus of works expressing Lorenzo Puglisi’s most recent artistic career. Born in Biella, Puglisi has, for many years, been involved in a rich and long process of research towards the history of oil painting and the evolution of oil painting. Lorenzo Puglisi uses the strokes of his paintings as an excavation, in fact, for him, the use of colour is something that must have a strong influence. Therefore, the artist uses it sparingly, in order to avoid being tempted and seduced. The result of this procedure is an almost “post-Baconian” type of painting. On the one hand, it represented as a sign, it scratches like few others, it removes and never adds, in spite of the technique and the second skin. On the other hand, it is as if it catalysed the catastrophe points. The body must be examined as a fault about to break, as a clay that suffers dangerous infractions from the inside. Hence, the artist brings up universe of feelings and reflections to date in a sort of hyperbole of existence, in a concentration of painful and unbearable life, as if every simple particle of the painting became heavy as a stone, dense as pitch.
In his most recent works, the artist abandons the portrait in order to draw inspiration from art history by working on a visual simplification process. This leads to the birth of a visual theatre, a of staging of classical painting, and perhaps this might be the reason why Lorenzo Puglisi called them Scenes. On the one hand, he " erases " the great majority of the painting, by cancelling the composition or by simplifying it, reducing it to minimal features, in order to become the real ultimate constituents of the work. Matteo e l'Angelo, Nell'Orto degli Ulivi, Il Grande Sacrificio, Narciso, or L'Ultima Cena, therefore Goya, Caravaggio, Correggio or Leonardo da Vinci are masterpieces and artists that Puglisi borrows to develop his concept of painting.
But painting needs both little and a lot at the very same time. It does not need much maybe because the visual elements are created by whites, by hints of red or yellow that briefly illuminate the scene. His work is a sort of work of reduction, as by concentrating one's gaze in one point one does not mean forsaking the rest, but rather to determine a direction, an essentiality. This reductio is very important as it reflects one of the main features of contemporary life, which is the excess of memory, by making it a matter of choice. It is not a matter of simplification – here we must be very careful with words - but rather the ability to decide what is painting and what is not. But also, a lot because Puglisi does not draw inspiration from the masterpieces of the past, rather he performs an action in which he appropriates the past by eliminating its waste, its narrative excesses as we can read them today. It provides a critical and updated reading of the present.
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In mostra Pitture di Luce e di Tenebra alla Galleria Biffi Arte un corpus di opere che esprimono il percorso artistico più recente di Lorenzo Puglisi. Originario di Biella, Puglisi è da tempo attivo in un lungo percorso di ricerca verso l’essenzialità della rappresentazione e denso di rimandi alla storia della pittura ad olio. Lorenzo Puglisi usa il segno del dipingere come uno scavo, il colore sembra qualcosa che in qualche modo debba avere una presenza e per questo l’artista lo adopera con parsimonia, quasi per non farsene tentare e sedurre. Nasce un tipo di pittura che può essere definita “post-baconiana” : da un lato è segno, graffia come poche altre, toglie e non aggiunge mai, a dispetto della tecnica e della seconda pelle, dall’altro è come se catalizzasse i punti di catastrofe. Il corpo va esaminato come una faglia in procinto di rompersi, come una creta che subisce pericolose infrazioni dal suo interno. Un universo di sentimenti e di riflessioni si attualizza in una sorta di iperbole dell’esistere, in una concentrazione di vita dolorosa e insopportabile, quasi che ogni particella elementare di pittura diventasse pesante come un sasso, densa come la pece.
Nei lavori più recenti, in cui abbandona il ritratto, per prendere ispirazione dalla storia dell’arte, opera un processo di semplificazione visiva. Nasce un teatro visivo, una sorta di messa in scena della pittura classica, e forse per questo Lorenzo Puglisi le chiama Scene. Da un lato “cancella” la grande maggioranza del quadro, annulla la composizione o, meglio, la semplifica riducendola a elementi minimali, a dei veri costituenti ultimi dell’immagine. Matteo e l’Angelo, Nell’Orto degli Ulivi, Il Grande Sacrificio, Narciso, o L’Ultima Cena, quindi Goya, Caravaggio, Correggio o
Leonardo da Vinci sono capolavori e artisti che Puglisi prende a prestito per sviluppare la sua idea di pittura. Questa ha bisogno di poco e di molto nello stesso tempo. Di poco perché gli elementi visivi sono creati dai bianchi, dagli accenni di rosso o di giallo che accendono brevemente l’immagine. La sua è un’opera di riduzione, come concentrare lo sguardo in un punto non vuol dire dimenticare il resto, ma determinare una direzione, un’essenzialità. Questa reductio è importante perché recepisce uno dei portati della contemporaneità, che è l’eccesso di memoria, e ne fa una questione di scelta. Non una semplificazione – qui bisogna stare attenti con le parole – ma la capacità di decidere cosa sia pittura e cosa no. Ma anche di molto perché dai capolavori del passato Puglisi non trae ispirazione, compie un’azione in cui si appropria del passato eliminandone gli sprechi, gli eccessi narrativi per come li possiamo leggere oggi. Ne fornisce una rilettura critica e aggiornata al presente.
Exhibition
from the 5th to the 28th July 2019
at Galleria Biffi Arte
Viao Chiapponi 39 Piacenza, Italy
Vernissage
5th July 2019 at 6:00PM
rsvp@continicontemporary.com